Il sito Unesco Le città tardo barocche del Val di Noto, che oggi comprende otto città della Sicilia orientale, punta a includere cinque nuovi comuni che presentano caratteristiche, valori e motivazioni comuni: Acireale, Grammichele, Ispica, Mazzarino e Vizzini. Con questo obiettivo il Comune di Noto, ha affidato a Civita Sicilia l’incarico di realizzare uno studio di fattibilità sui requisiti storici, culturali e monumentali per la presentazione all’Unesco di un nuovo dossier di candidatura.
L’iniziativa è stata presentata nel Palazzo comunale di Noto alla presenza dei Sindaci dei Comuni candidati, del Sindaco di Noto, dei Deputati regionali Nello Di Pasquale e Angela Foti, dell’Amministratore Delegato di Civita Sicilia Renata Sansone. Tutti hanno prima partecipato a un tavolo tecnico con Paolo Cipollini, responsabile del settore promozione e innovazione del territorio di Civita che ha illustrato gli aspetti operativi dello studio: «Oggi avviamo un percorso complesso e affascinante – ha affermato Cipollini - avremo una prima fase per identificare i beni che per ciascuno dei nuovi Comuni possono contribuire alla richiesta dell’allargamento del sito Unesco e una seconda per avviare il percorso di preparazione del dossier di Candidatura vero e proprio».
Visibilmente soddisfatto il Sindaco di Noto Corrado Bonfanti che già da tempo pensa al Val di Noto come territorio unico, protagonista di un percorso inclusivo: «Dopo un lungo periodo di preparazione abbiamo raggiunto un primo importante passo che resterà nella storia moderna del Val di Noto. Collaborazione, condivisione, visione. Sono tutti ingredienti che faranno ancora più grande questa comunità di persone, arte, cultura e natura. Non certo un punto di arrivo, sicuramente una tappa intermedia di un percorso ancora tutto da scrivere e non privo di difficoltà».
Per Civita Sicilia un impegno che prosegue dopo l’incarico, appena concluso, dell’aggiornamento in contemporanea dei piani di gestione dei siti Unesco Le città tardo barocche del Val di Noto, Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica e Villa Romana del Casale, un’esperienza realizzata per la prima volta nel panorama internazionale dell’Unesco.
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