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Il 13 ottobre, all’Arlecchino Errante Festival di Pordenone, sarà ricordato l’attore catanese Giovanni Grasso che stregò i grandi del teatro internazionale ai primi del Novecento (Grasso morì il 14 ottobre 1930): alle 18,30 si terrà la conferenza di Franco Ruffini "Giovanni Grasso, o i miracoli della tecnica", alle 21 andrà in scena lo spettacolo "Vita straordinaria ri Don Giuanni Grasso - Lu grandi atturi ca pattennu ri Catania furriau lu munnu", che ha debuttato a Catania lo scorso luglio e approfondisce il tema della teoria e delle pratiche dell’arte dell’attore. Lo spettacolo ha la regia di Marcello Cappelli, i consigli di Lucia Sardo, la drammaturgia di Biagio Guerrera , le scene e le proiezioni sono di Luca Ruzza, le musiche originali di Colapesce, l’aiuto regia e trainer è di Marzia Ciulla e il cast di Paola Andolina, Simona Buscemi, Gioacchino Cappelli, Tommaso Mirabella, Cristiano Pluchino, Benedetta Scuto, Rosario Tedeschi, Salvatore Tornitore. Non è un caso che lo spettacolo, nato dal progetto "Art to be Actor - The experience of Giovanni Grasso", sia stato invitato all'Arlecchino Errante festival 2017, meeting che mette al centro la qualità della figura dell'attore tra workshop, conferenze e spettacoli teatrali coinvolgendo artisti, esperti e spettatori da tutto il mondo. Caudia Contin Arlecchino e Ferruccio Merisi, animatori del festival, sono stati i protagonisti di un worhsop sulla commedia dell'arte che si è svolto la scorsa primavera nell'ambito del progetto "Art to be Actor", invitati da Marcello Cappelli e Lucia Sardo a formare i giovani attori della compagnia che sta portando in giro lo spettacolo "Vita straordinaria di Giovanni Grasso".
«Dopo aver debuttato a Catania e aver portato lo spettacolo in alcune piazze siciliane - dice Marcello Cappelli - per noi è significativa la partecipazione all'Arlecchino Errante, uno dei festival internazionali ideali per mettere in scena lo spettacolo che abbiamo allestito al termine di un percorso di formazione e studio sulle specificità dell'arte teatrale di Grasso, attore eccezionale poco celebrato e conosciuto a casa propria e che invece merita ben altra considerazione».
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