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Da oggi fino al 12 maggio si svolge a Pachino la 3° edizione del Festival brancatiano, ispirato alla frase “La grande notte del sud era al suo colmo, pienissima di stelle e di foglie scure, con profumi che strisciavano nell’aria avvolgendosi al collo e serrandolo in un nodo di serpe”, tratta dal racconto “La ragazza e la cimice” di Vitaliano Brancati. Giovedì 11 maggio alle 10 al cinema Diana, a cura di “Teatro giovane”, gli studenti delle scuole medie superiori parteciperanno a una conferenza dedicata al teatro di Brancati e con la prolusione della professoressa Grazia Sena destinato agli; venerdì 12 alle 10 è prevista per i ragazzi delle scuole medie inferiori una passeggiata didattica guidata alla torre Scibini; sempre venerdì, alle 18.30 nel cortile del palazzo Tasca, avverrà la premiazione del concorso letterario, che quest’anno era suddiviso in tre sezioni e sei categorie: scrittura (racconto o poesia), grafica (disegno, foto, fumetto) e composizione musicale (su supporto multimediale); a seguire esibizioni musicali a cura degli alunni delle scuole, mentre alle 20 si esibiranno la violinista Maria Natalia Ruscica e il chitarrista Davide Sciacca in un concerto di arie d’opera, tango e colonne sonore di celebri film.
“Attraverso l’amore dello scrittore pachinese per il proprio territorio di appartenenza, vogliamo dare- ha dichiarato Gisella Calì, esperta del Comune di Pachino per i grandi eventi e per la promozione turistica del territorio- la possibilità ai nostri giovani studenti di conoscere il proprio paese e la propria storia. Così come abbiamo fatto nel corso delle precedenti edizioni, quest’anno il luogo prescelto è la torre Scibini, simbolo della città”. Il sindaco Roberto Bruno, entusiasta e orgoglioso dell’iniziativa, tende a sottolineare che “a distanza di tre anni, continua incessante il lavoro di valorizzazione sia delle figure culturali di riferimento della nostra città, grazie alle numerose iniziative messe in campo da questa amministrazione, sia del suo territorio, dal punto di vista storico e naturalistico, riletto alla luce di questa fase di riscoperta culturale”.
Alessandra Leone