Ha avuto inizio la procedura per l’inserimento della salsiccia al ceppo di Linguaglossa all'interno di Slow Food Italia. Nei giorni scorsi l'agronomo e professore Francesco Sottile, docente all’Università di Palermo, tecnico agronomo della Fondazione Slow Food della biodivesità nonché componente del comitato esecutivo Slow Food nazionale, ha svolto il suo primo sopralluogo. Per mano sua sono stati, infatti, effettuati l’esame e il controllo della lavorazione della salsiccia in tutte le macellerie del paese, dopo le quali si è tenuto l’incontro fra il prof. Sottile, il sindaco di Linguaglossa, Salvatore Puglisi, e i macellai stessi. All’incontro hanno preso parte anche il presidente del Consiglio Comunale Elisa Motta, l’assessore Bruno Damino e il direttore di “Cronache del gusto” Fabrizio Carrera.
La valutazione ha inizio con la valutazione del prodotto, alla quale seguirà quella dell’intera filiera. Inizialmente, infatti, bisognerà accertare non solo la qualità del prodotto, ovvero che la salsiccia al ceppo risponda ai requisiti richiesti per l’inserimento nel presidio Slow Food nazionale, ma anche la sussistenza del requisiti richiesti nell’intera filiera nel quale il prodotto stesso si inserisce. L’esame quindi continuerà con la vista degli allevamenti, mentre il responso della valutazione odierna si aspetta entro la fine dell'anno 2021.
Ma di quali requisiti si tratta? Innanzitutto il prodotto deve avere radici nella tradizione locale e deve sussistere anche il pericolo della sua "estinzione". a farne un presidio Slow Food, quindi, concorreranno sia una componente sociale, ma anche una di tutela del prodotto stesso, in quanto il prodotto in esame deve essere conforme ai criteri di sostenibilità portati avanti da Slow Food.
In attesa, quindi, del responso definitivo, i macellai e tutta la comunità gioiscono dell'attenzione rivolta ad un prodotto fortemente legato con il territorio, che potrebbe rappresentare un trampolino per rilanciare l'economia e il turismo enogastronomici locali.
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