La tata più amata della Walt Disney Company, “Mary Poppins”, atterra al teatro “Garibaldi” di Avola con un volo di fantasia, la miscela delle emozioni, note ed echi di poesia.
Uno spettacolo corroborante, un inno alla gioia, ancora più grande per chi, ohimè, sa apprezzare la noia. E, così, sopra un palco esagitato, dove tutto è concesso, signori miei, siamo a teatro, ha inizio il gioco delle finzioni, sotto a chi tocca e alle nostre suggestioni. La storia, conosciuta ai più, - grandi, piccini, tenetevi forte, la terra va su e giù - si dipana in casa Banks, al numero 17 di viale dei Ciliegi: il padre George, noto bancario inglese, maneggia denaro, e parla in burocratese; la madre, Winifred, è un po’ svampita, tra futili impegni, arriva sfinita; i figlioletti, Jane e Michaels, sono proprio belli, altro che angeli, però, sono assai birbantelli; e le governanti - una, due, tre, quattro - dopo averci provato, aiutoooooo, siamo distrutte, non abbiamo più fiato. E tra i balletti e una prosa accattivante, sua maestà la musica batte il tempo, inquadra il periodo e fa da collante: “Suffragette a noi, non puoi arrestarci, o maschio, son finiti i tempi tuoi”; “Io vivo come un re, mi posso dir soddisfatto, come un guerriero in sella al suo destrier”. E siccome George non ne può più della confusione, scrive di proprio pugno una lettera, AAA cercasi tata, specificandone ogni mansione. Mary Poppins, così, arriva dal cielo, borsa grande, ombrello e un cuore leggero.
A colpirla, però, è stata la letterina dei bambini, “Siam vivaci, ma carini. Per farsi amare, le poesie, la tata, non dovrà farci studiare.” Mary Poppins potrà donare un po’ di equilibrio alla famiglia, ma, attenzione, ai suoi patti, altrimenti accade il parapiglia. E, così, aiutata da una folta schiera di personaggi, a volte tonti, altre bislacchi, Mary Poppins riesce a imporsi sui due bambini, basta un poco di zucchero e la pillola va giù, la magia ci vuole per essere il più possibile affini. E Bert, un simpatico e galante spazzacamino, artista di strada, diventa il suo compagno di avventure, perbacco, che strane creature. Mary Poppins riesce nell’intento, non usa la frusta, che spavento! La sua parola d’ordine è Supercalifragilistichespiralidoso, l’effetto è potente, anche sul padre, tutto d’un pezzo, non più spigoloso. “Con tale spettacolo, portato in scena dalla compagnia “Cuore di Argante” – ha specificato la direttrice artistica del “Garibaldi”, Tatiana Alescio – si chiude la rassegna Teatro in famiglia, voluta dall’amministrazione comunale – il sindaco, Rossana Cannata e l’assessore alle Politiche sociali, Corrada Di Rosa, - in collaborazione con il comitato di gestione dello stesso teatro.” E come in ogni favola che si rispetti la felicità è dietro l’angolo, coglila, cosa fai? l’aspetti? Il signor Banks capisce la lezione, padre e marito dinanzi a ogni cosa, la mia famiglia fiorirà come una rosa. Supercalifragilistichespiralidoso.
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