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Marzamemi – Il 24 Luglio è iniziata la XVII edizione del Festival Di Frontiera che ogni anno riempie il borgo di Marzamemi, nella Sicilia sud orientale. Fino al 30 Luglio sono stati programmati 7 giorni di proiezioni, allestiti 4 schermi in contemporanea, con 80 film tra lunghi, corti e documentari, 20 anteprime, 2 concorsi, 2 giurie, una rassegna retrospettiva e un workshop-filmmaking. Come sottolinea il regista Nello Correale, ideatore e direttore artistico della manifestazione « ..il Cinema di Frontiera è inteso non come cinema di periferia o marginale, cascame di un cinema dominante, centripeto; bensì un cinema che si interroga, che guarda all’altro da sé, aperto al nuovo… Un cinema di frontiera inteso nel suo valore simbolico, oltre che geografico nell’accezione più ampia del termine. Frontiere territoriali, culturali, ma anche dell’anima e dei linguaggi».
Ma il Festival non è fatto solo di proiezioni. Quest’anno per la seconda volta fa il suo ritorno la rassegna parallela della Frontiera del Libro. Nel Palazzo di Villadorata si sono svolti due appuntamenti importanti che hanno omaggiato due grandi scrittori siciliani, Vitaliano Brancati e Luigi Pirandello.
Siamo stati all’incontro organizzato proprio in occasione del 150° anno della nascita dello scrittore girgentino, alla presenza degli studiosi Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla (curatori del libro “I Pirandello. La famiglia e l’epoca per immagini”, La nave di Teseo), Carmela Pace (presidente Centro Studi Pirandelliani, sez. Siracusa) e Claudio Pirandello (pronipote dello scrittore) intervistato dalla giornalista de La Sicilia, Laura Valvo.
A fare gli onori di casa Gisella Calì, assessore alla cultura del comune di Pachino e promotrice della rassegna. Tra questi ospiti d’eccezione abbiamo trovato un Pirandello diverso, non tanto scrittore quanto uomo, padre, sognatore: nessuna parola è stata detta in merito alle sue opere (ad eccezione delle liriche di cui quasi nessuno ne conosce l’esistenza), ma sono stati descritti i suoi tratti più familiari, intimi. Da quest’ultima pubblicazione, venuta alla luce dopo decenni di studi, i curatori Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla raccontano gli aneddoti di un Pirandello al fianco di Einstein o di Walt Disney, tentano di ricostruirne la prossemica, nonché i costumi di un’epoca. E in accordo con i documenti da loro rinvenuti, i ricordi e le esperienze familiari si arricchiscono maggiormente nelle parole del nipote Claudio (musicista e tecnico teatrale che ha lavorato in moltissimi importanti teatri italiani ed oggi attivo soprattutto nel voler portare avanti progetti culturali legati al nome del bisnonno).
A fare da cornice, degustando del buon vino delle cantine Rudinì, abbiamo trovato la sala della Tonnara al cui interno sono state allestite 4 mostre coordinate da Mario Borgh, ad ingresso gratuito e visitabili tutte le sere dalle 18 alle 24: quelle fotografiche di Emanuela Minaldi che fa rivivere un’ex fabbrica di zolfo collocata di fronte a Le Ciminiere di Catania; di Mattia Marinolli che conduce il pubblico del Cinema di Frontiera fino in Libano e di Maddalena Migliore con la sua Stultifera Navis, la nave dei folli; le 3 tele di Gennaro Branca, una trilogia che esplora il campo formale di relazioni, a volte armoniose e a volte conflittuali, tra il colore e il writing, in cui si instaura un connubio tra la figura e la poesia visiva, un flusso di coscienza che lega l’immagine alla parola.
Con un fischio di inizio affidato a Beppe Fiorello, il Festival ha in serbo ancora tantissimi altri appuntamenti da non perdere.
Daniela Tralongo