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SIRACUSA - È di qualche giorno fa la notizia della decisione del rilancio della Villa Romana del Tellaro, uno dei tesori della nostra isola, da tempo ormai bisognoso di restauri e migliorie. È stata infatti prevista la pulizia e la nuova copertura dei mosaici, oltre che la scansione laser 3D di tutta la Villa, ed è stato messo a punto un nuovo progetto per il rilancio della storica dimora romana.Il direttore del Parco archeologico di Siracusa Calogero Rizzuto, ha presentato assieme al sindaco della città di Noto Corrado Bonfanti il programma dei lavori di restauro, che coinvolgerà i preziosi mosaici pavimentali policromi del IV secolo d.C. dedicati a scene di caccia, che ritorneranno così a nuova vita grazie ad interventi programmati in collaborazione con la Facoltà universitaria di Siracusa.
Il rilievo preparatorio verrà realizzato dal prof. Davide Tanasi, di origine netina ma naturalizzato statunitense, della University of South Florida. È infine già stato preannunciato il rinnovo della convenzione tra il Comune di Noto e il Parco archeologico di Siracusa, con la possibilità di coinvolgere le Università e il reintegro, entro la fine dell'anno, del biglietto di ingresso per accedere alle visite guidate della Villa.
La storia della Villa tardoromana è quanto mai singolare ed essa rappresenta uno degli esempi più vividi della vita romana in Sicilia. I resti furono rinvenuti a partire dal 1971 e si trovano in un fertile comprensorio agricolo, sito presso il fiume Tellaro, al di sotto una masseria sette-ottocentesca dove ancora oggi si producono le eccellenze vincolo del nostro territorio. Il corpo centrale della Villa si articola intorno ad un vasto peristilio, mentre il tratto del portico sul lato settentrionale presenta una pavimentazione a mosaico, con festoni d'alloro che formano cerchi e ottagoni con i lati inflessi, includenti motivi geometrici, e floreali; su di esso si affacciano altri due ambienti che conservano i mosaici figurati.
Nel primo di questi ambienti il mosaico, purtroppo molto danneggiato, conserva un pannello con la scena del riscatto del corpo di Ettore, nel quale Ulisse, Achille e Diomede, identificati da iscrizioni in greco, sono impegnati nella pesatura del cadavere dell'eroe. La figura di Priamo è perduta; il corpo di Ettore, frammentario, si trovava su un piatto della bilancia; l'oro del riscatto era nell'altro piatto. Quest'episodio, non ricordato nell’Iliade di Omero, deriva probabilmente da una tragedia di Eschilo. Il pavimento musivo del secondo ambiente presenta una scena di caccia, con un banchetto all'aria aperta tra gli alberi ed una figura femminile interpretata come personificazione dell'Africa. Le scene del secondo ambiente richiamano i mosaici di caccia della Villa del Casale a Piazza Armerina, ma con figure più stilizzate e bidimensionali, dalle proporzioni incerte, che rendono l'effetto grandemente diverso. Probabilmente i mosaici sono opera di maestranze africane.
La villa del Tellaro negli ultimi anni è stata oggetto di un rinnovato interesse, grazie soprattutto ad una serie di progetti di ristrutturazione e riqualificazione dell'area interessata. Il 15 marzo 2008, oltre trenta anni dopo gli scavi, la Villa è stata finalmente inaugurata e resa fruibile al pubblico e speriamo che con questa ultima rivalutazione il sito possa essere messo ancora più in risalto in futuro.
Francesca Brancato
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