
L'OBS - Orchestra Barocca Siciliana parteciperà al progetto "Vivere all'italiana in musica", promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. OBS insieme ad altre importanti realtà è stata scelta per rappresentare il patrimonio artistico-culturale italianonel mondo. Il progetto proposto dall'associazione musicale siciliana, dal titolo "Nuovo Barocco Italiano", è un video musicale che ha visto la collaborazione di noti compositori e solisti italiani di fama internazionale, quali Orazio Sciortino, Elvira Muratore, Valerio Losito e Marco Brolli.
Il nuovo portale rappresenterà la piattaforma virtuale ufficiale sulla quale verranno promossi e diffusi gli eventi e i progetti culturali realizzati con il sostegno del Ministero. I video scelti per il progetto saranno disponibili sul canale Vimeo collegato al portale e potranno essere liberamente condivisi, diffusi e promossi a partire dal 25 febbraio prossimo.
Ma parliamo di "Nuovo Barocco Italiano" di OBS. Per esprimere il concetto del “vivere all’italiana in musica“ l’Orchestra Barocca Siciliana non poteva non rivolgersi allo straordinario patrimonio musicale italiano del passato, che nella compiutezza delle sue forme e l’originalità dei linguaggi ha continuato ad ispirare anche la produzione musicale, italiana e non, dei secoli successivi, fino ad oggi. In quest’ottica, la proposta di Nuovo Barocco Italiano intende costruire un ponte, estetico-intellettuale ma anche fisico, sonoro, tra età barocca e contemporanea, evidenziando i molteplici punti di contatto che il “fare musica“ conosce in epoche apparentemente così lontane. Il video di presentazione del progetto della OBS sarà trasmesso da una location non casuale: la sala degli specchi di Palazzo Ducezio a Noto, fulgido esempio della prepotenza del barocco siciliano che tutto il mondo ammira.
Il percorso comincia da una tipica sonata da camera per strumento solista e basso continuo di uno dei compositori italiani più rappresentativi del XVIII sec., Pietro Antonio Locatelli. La virtuosistica sonata d’apertura rappresenta l’emblema dell’intera raccolta. Il primo brano del programma è un concerto per strumento solista e orchestra, una di quelle forme compositive che nel Settecento contribuì alla diffusione dello stile italiano nel mondo, complice anche il notevole successo editoriale della produzione vivaldiana. Proprio ad un epigono del ‘prete rosso’, l'OBS si è rivolta all’altoatesino Giovan Battista Runcher, già organista presso il veneziano Ospedale degli Incurabili e poi, per oltre quarant’anni, maestro di cappella del duomo di Trento. Elvira Muratore, giovane compositrice italiana che annovera nel suo catalogo già diversi lavori scritti per questo insolito ma suggestivo strumento, si è occupata dell’integrazione della partitura, consentendo finalmente una fruizione completa dell’opera a quasi trecento anni dalla sua composizione.
La musica italiana, dall’età barocca in poi, è per antonomasia associata al melodramma, che nelle sue molteplici sfaccettature ha, di fatto, conquistato il mondo. Per questa ragione l'OBS ha scelto di concludere la proposta con un omaggio ad uno dei generi che più successo ebbe nel Settecento: l’intermezzo buffo. E dopo una sonata autenticamente barocca e un concerto barocco con inserzioni contemporanee, il commiato viene affidato ad una composizione che sia interamente figlia dei nostri tempi. Intermezzo ritrovato di Orazio Sciortino è infatti una riflessione sul presente attraverso timbri e “luoghi“ sonori sepolti in una memoria indistinta e in un tempo non precisato. Il lavoro non ha una narrazione ma è suddiviso in “pannelli“ che riflettono aspetti diversi del rapporto tra tradizione popolare ed eros, tra costume e invettiva, tra esercizio poetico ed ironia, in omaggio ad una cultura popolare nel quale lo spirito non teme né disprezza il corpo. Il brano fonde insieme l'idea dell'intermezzo barocco, inteso come breve momento teatrale non serio, e dei fabliaux medievali, sorta di poemetti popolari con carattere burlesco e di satira. La figura del ‘cantattore’ è, quindi, al centro dell'intera azione musicale, libero talvolta di improvvisare all'interno di una rigorosa struttura compositiva, attraverso l'uso della voce in tutte le sue possibilità, spaziando dalle tecniche di emissione tradizionali al declamato, agli accenti del “cunto“ popolare così come al canto armonico, al fine di evocare personaggi o situazioni immaginarie.
La scrittura strumentale è parte della drammaturgia: un ensemble barocco su strumenti d'epoca è al centro di un gioco timbrico fatto di armonie distorte e di evocazioni di strumenti popolari immaginari. Ne viene fuori una sorta di azione musicale di strada, omaggio ad una fetta della letteratura e poesia italiana tutt'altro che marginale, che ancora poco si conosce e che può far riflettere sulla morale contraddittoria del nostro tempo presente. Un viaggio nella cultura occidentale, di matrice barocca ma non solo, sulla filigrana dell’ispirazione boccaccesca, per un teatro figlio del passato ma sempre contemporaneo, sempre nostro. Cliccate qui per vedere il video vincitore live il 25 febbraio 2021 ore 11.00.
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