Sempre più spesso si parla di privatizzazione di luoghi naturali simbolo della Sicilia e custodi della sua storia, al fine di poterli rivalutare e riscoprire in chiave contemporanea, più attuale. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia apparsa sul Corriere della Sera che Ferdinando Sciabarrà, ex funzionario della Camera di commercio di Agrigento, a cui un anno fa il tribunale ha riconosciuto la proprietà di quella meraviglia della natura che è il tratto di costa dove si trova la Scala dei Turchi, di aver fatto un appello addirittura ad Elon Musk, dicendo: «Se le istituzioni siciliane non sono capaci, ben venga qualcuno come Musk. Purché la renda fruibile gratis come abbiamo fatto noi da sempre». Ma viene da chiedersi, davvero noi siciliani siamo disposti a perdere l’uso e la proprietà di alcuni dei luoghi simbolo della nostra meravigliosa terra?
La stessa cosa se la chiedono i siracusani che da giorni vedono infuocarsi le tastiere di smartphone e computer in mertio alla questione della privatizzazione della costa della Pillirina, che ha come protagonisti: il frontman dei Kings of Convenience; il marchese de Gresy; l’assessore Fabio Granata; gli ambientalisti; e i siracusani stessi, che sparsi in ogni parte del mondo reclamano giustizia!
Facciamo un passo indietro: cosa sta succedendo attorno alla Pillirina di Siracusa?
Dal 2009 il tratto di costa che interessa la Pillirina, simbolo naturalistico di pregio per Siracusa e AMP del Plemmirio, si trova nelle mani del marchese de Gresy, che ha acquistato per una somma considerevole il terreno e il tratto di costa che da accesso sulla grotta della Pillirina, al fine di poterci investire a fini turistici. Da quel momento, lotte giudiziarie, che hanno visto in prima linea gli attivisti di SOS Siracusa, Legambiente, Natura Sicula, Lipu, Wwf, Arci Siracusa, Slow Food Siracusa, Club Alpino Italiano Siracusa, Rifiuti Zero e molti altri, si sono susseguite fino ad oggi e hanno raccolto l’attenzione dei siracusani e non solo.
Dopo le prime lotte, che hanno portato all’istituzione dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, le associazioni hanno richiesto a gran voce anche l’istituzione di una Riserva Naturale Terrestre del Plemmirio, che impedisse la costruzione del resort di lusso voluto da de Gresy e la distruzione di un luogo unico, per le sue caratteristiche naturali e archeologiche. Peccato però che per un cavillo burocratico il TAR abbia dichiarato irricevibile il ricorso del Comitato Parchi “Agnello-Di Giovanni” sul restauro dei ruderi di Punta della Mola ed Emanuele di Gresy, patron di Elemata, ha pertanto ribadito la sua intenzione di realizzare il suo resort additando gli ambientalisti e i siracusani contrari al resort come ignoranti e retrogradi, non capaci di apprezzare e valorizzare il proprio territorio, impedendone la riqualificazione in chiave economica e turistica.
Contro le parole di De Gresy si levano le voci non soltanto degli ambientalisti e dei siracusani, ma soprattutto degli artisti come il cantautore Lorenzo Urciullo, aka Colapesce e del frontman dei Kings of Convenience, Erlend Øye, ormai siracusano d’adozione, che sui social ha dichiarato: «Oggi all’ingresso della zona Pillirina c’era quest’uomo che mi diceva che non potevo entrare, che i proprietari della terra hanno vinto tutte le cause e che ora questa area e il mare accanto sono vietati al pubblico e che ieri è venuta la polizia a dare multe alle persone che erano lì. Questa zona è di uso pubblico da più di 50 anni. Da quello che ho capito una nobile persona il marchese De Gresy, è dietro la società di investimento Elemata che ora renderà privata questa zona e costruirà case qui dove ora ci sono delle rovine. Qual è la sua motivazione per fare questo? Crede di fare un favore a Siracusa? Pillirina non ha bisogno di alcuna “riqualificazione”. È perfetta così com’è. Sig. Gresy, - prosegue l’artista e produttore norvegese - per favore cambi idea. Posso vendere la mia casa a Bergen e forse riesco a pagare i costi che hai sostenuto in tutto questo tempo cercando di procurarti i permessi di cui avevi bisogno. Basterà un milione di euro? So che è poco, ma è tutto ciò che ho. Non portarci via Pillirina».
Dal canto suo, il marchese de Gresy citando una canzone del noto gruppo norvegese ha replicato “One of us misread” (letteralmente “uno di noi ha frainteso”: «Sei male informato, anzi proprio fuori strada. – afferma - Nessuna delle cose che descrivi, lasciatelo dire, esagerando o forse solo abbagliato dal sole, corrisponde al vero! Mi spiace che nelle tue visite ai luoghi, nessuno ti abbia mai spiegato bene che differenza passi tra proprietà pubblica e privata. Si tratta di un principio semplicissimo, in uso anche nella tua Norvegia, anche quando un’area di proprietà ricade all’interno di una riserva. L’esproprio o la vendita sono altro, quello proletario è altra cosa ancora che da anni tenta Legambiente insieme ad altri. Caro Erlend, - prosegue – la tua offerta è commovente, esprimi grande sensibilità, esattamente come nella tua opera artistica e ne sono affascinato, lo confesso ma debbo declinare, anche perché ne sono serviti oltre quindici milioni. Voglio però rassicurarti che il nostro partner è di primissimo piano, Six Senses che in tutto il mondo è ampiamente riconosciuto, apprezzato e ben voluto, per la estrema sensibilità ambientale oltre che per le buone pratiche, evidentemente sconosciute ai finti ambientalisti siracusani».
A prendere parte alla querelle anche l’assessore alla cultura del comune aretuseo, Fabio Granata, che ha invocato: «Subito la Riserva Terrestre alla Pillirina!». Nel frattempo però c’è chi ha già puntato il dito proprio contro il Comune di Siracusa, per la poca attenzione rivolta a quel tratto di costa (ma non solo ndr) e per non aver messo in moto prima tutta la macchina burocratica necessaria per l’istituzione della Riserva Naturale Terrestre al Plemmirio. Gli ambientalisti gridano allo scandalo e alla violazione del territorio in nome della speculazione edilizia, il nobile imprenditore nega che si tratti di ciò, affermando che piuttosto si parla di riqualificazione, per mettere Siracusa “al passo con i tempi”. Nel frattempo il web si è mosso in favore dell’istituzione della Riserva, chiamando tutti, siracusani, turisti, amanti della natura a marciare uniti sabato 28 maggio, alle ore 17.00, proprio in quel tratto di costa che oggi è addirittura interdetto al pubblico, con un vigilante posto al suo ingresso, che impedisce anche a chi volesse semplicemente fare una passeggiata di godere delle bellezze che quel luogo magico offre.
Intanto, per chi non potesse prendere parte alla marcia è possibile votare la PIllirina come “luogo del cuore” sul sito del FAI, e far sì che la voce di tutti possa diventare forte e portare avanti la battaglia della natura sull’uomo.
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