“Un giorno anche la guerra s'inchinerà al suono di una chitarra” sosteneva negli Anni 60 Jim Morrison, il leader dei Doors. Oggi, purtroppo, sono ancora le armi a “cantare” in Ucraina a causa dell'invasione decisa a tavolino dal Presidente russo Vladimir Putin. Tra vittime immediate della guerra c’è, come spesso accade, anche la cultura.
In questi giorni di guerra calda vittima del conflitto anche il centro culturale ucraino Izolyatsia, uno dei partner internazionali del progetto culturale europeo “Cantieri in Movimento - lndustrial Heritage Soundscapes”, progetto nato in Sicilia grazie a Zō centro culture contemporanee di Catania, e finanziato dal bando del Ministero della Cultura “Boarding Pass Plus 2021-2022” che sostiene il confronto e lo scambio di pratiche artistiche tra artisti e operatori italiani e stranieri. Secondo quanto stabilito dal direttivo del progetto, sulla ucraina Izolyatia dovevano lavorare l’artista visuale di Kiev Aleksieienko Bohdan, il media artist ucraino Sirous Oleksandr e l’attrice e musicista catanese Marina La Placa.
Izolyatsia, è una piattaforma non governativa per la cultura contemporanea fondata nel 2010 sul territorio di un'ex fabbrica di materiali isolanti a Donetsk, in Ucraina. Il 9 giugno 2014, il territorio è stato sequestrato dalla milizia dell'autoproclamata “Repubblica popolare di Donetsk” e Izolyatsia si è dovuta trasferire in un cantiere navale a Kiev, dove ha continuato a presentare progetti culturali e supportare artisti socialmente attivi e produttori creativi, in tutta l'Ucraina e nel mondo. Nel 2020 il centro culturale, nonostante tutto, è volutamente tornato nel Donbass a Soledar, nel distretto minerario del sale, dove ha proseguito le attività fino al conflitto scoppiato improvvisamente il 23 febbraio scorso.
La project manager di “Cantieri in movimento” Pamela Toscano ha affermato: «Siamo molto preoccupati per i nostri amici ucraini. Per tre giorni, dopo l’inizio del conflitto armato, Mykhailo Glubokyi, responsabile di Izolyatsia ha interrotto ogni comunicazione perché costretto a fuggire in luogo sicuro con la sua famiglia. Solo ieri sera ha risposto ai miei messaggi assicurandoci che è al sicuro con la sua famiglia, mentre i genitori di lui e della moglie sono rimasti a Kiev. E ci ha detto che a Donetsk, dove Izolyatsia era nato, mancano elettricità e gas e scarseggia il cibo. Ci ha raccontato che i Russi stanno prendendo di mira le infrastrutture civili, ospedali, asili nido, aree residenziali, centrali elettriche e dighe, con il rischio di provocare disastri ecologici, e che il popolo ucraino si è organizzato per la resistenza. Kiev ha circa 20.000 volontari, che lavorano solo per la difesa della città, per non parlare delle persone che aiutano con medicine, cibo, e tutto ciò che serve. Mykhailo chiede il sostegno per le organizzazioni di volontariato, attraverso un fundraising internazionale che possa dare supporto economico a gruppi che lui riconosce come fidati».
Per maggiori informazioni su come aiutare le associazioni presenti su territorio ucraino, durante queste pra buie visitare i seguenti siti: Vostok SOS, SaveLife e Voices of Children.
Va da sé che il progetto “Cantieri in Movimento - lndustrial Heritage Soundscapes”, così come è stato pensato, deve subire una modifica. Sergio Zinna, direttore di Zō Centro culture contemporanee: «Ovviamente comunicheremo le novità al Ministero della Cultura, che finanzia il progetto attraverso il bando “Boarding Pass Plus 2021-2022”. È comunque intenzione di tutti i partner del progetto - Zō centro culture contemporanee, Curva Minore, Darshan, Zentralwerk e Truc Sperique – di non abbandonare il nostro partner. Tenteremo di adattare le attività sottolineando quello che sta accadendo in Ucraina perché questo è il ruolo della cultura».
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