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“LE VOLPI”: MANOVRE SOTTERRANEE SERPEGGIANO NELLE CITTÀ

2025-01-30 13:08

Lucia Corsale

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“LE VOLPI”: MANOVRE SOTTERRANEE SERPEGGIANO NELLE CITTÀ

La realtà provinciale assurge ad ambito  privilegiato dei giochi di potere, la corruzione è diffusa, i favoritismi quasi un dovere.

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Nello  spettacolo “Le volpi”, portato in scena al Teatro Garibaldi di Avola – direttore artistico, Tatiana Alescio, - la realtà provinciale assurge ad ambito  privilegiato dei giochi di potere, la corruzione è diffusa, i favoritismi quasi un dovere. La performance di Lucia Franchi e Luca Ricci, con Giorgio Colangeli (nelle vesti di sindaco), Manuela Mandracchia (madre, direttrice  generale dell’Asl) e Federica Ombrato (figlia di Manuela, ex emigrata nel nord Europa e studiosa d’arte) si svolge interamente in una sala da pranzo, sul tavolino tazzine di caffè fumante e un  vassoio di biscotti vegani che il primo cittadino ingurgita avidamente - metafora dell’insaziabile sete di dominio - e di cui non si pente. Lo spettacolo è ambientato in una rovente domenica di agosto, sul soffitto gira la ventola, si vagheggia il mare, il primo cittadino chiede alla  direttrice dell’Asl un favore, suvvía, roba da poco, parola d’onore.

La figlia, - che organizza corsi di arte contemporanea per studenti – inizialmente, è convinta che a vincere sia sempre la meritocrazia, viene spesso redarguita, non può ascoltare certi discorsi, dunque che si taccia e vada via! Il sindaco, appesantito sui fianchi, vuole scongiurare la chiusura del reparto di maternità dell’ospedale, il numero dei parti è inferiore ai 500 l’anno, oh, Dio, che gran danno; la direttrice è restìa a intercedere presso la Regione tramite canali personali, “non vorrei essere tirata in ballo, perché dei lavori fatti precedentemente non mi toccò un bel niente”;  la figlia vorrebbe ritornare alla direzione del museo contemporaneo locale, l’attuale dirigente, galoppino e poco preparato, lavora  male. Delle tende panna ondeggiano pigramente, filtra la luce del meriggio. L’onestà è un valore prezioso che può smarrirsi proprio per poco. Anche il sindaco e il direttore dell’Asl sono vestiti di chiaro, come se volessero rappresentare la purezza, ma si sa che la disonestà fa spesso rima con gentilezza. Dei tre, poi, non si conoscono nomi e cognomi, soltanto gli appetiti e i vari ruoli. Neanche il paese è menzionato, come a dire che in ogni dove si può assistere a tale reato. Ed in ossequio al titolo del testo, “Le volpi” sono tutti e tre, nonostante  all’apparenza qualcuno appaia fuori contesto. Del resto, l’appetito vien mangiando, cosa volete che sia una infrazione di tanto in tanto! Personaggi stereotipati che, approfittando del rapporto di amicizia, confessano i loro interessi, con mezze parole e tanta perizia. Si stringono accordi e si elargiscono favori, gli interessi privati raschiano l’ambito pubblico, la corruzione è figlia di  compromessi, si può scivolare, anche subito. L’autoassoluzione, comunque, è assicurata: cosa volete che sia un piccolo tornaconto per ciascuno? In tale direzione, tanto impegno abbiamo profuso.

 

 

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