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Sono due tragedie complicate i “Sette conto Tebe” di Eschilo e le “Fenicie” di Euripide, che sono in cartellone quest’anno al teatro greco di Siracusa dal 6 maggio al 25 giugno: in particolare, la seconda è tra le meno note e meno rappresentate dei tre tragici greci. Valerio Binasco, regista delle “Fenicie” alla conferenza stampa svoltasi questa mattina all’Istituto Nazionale del Dramma Antico, ha detto che l’opera è una sfida importante, una scommessa al termine della quale si è inevitabilmente diversi rispetto all’inizio. Non sempre capitano queste opportunità. “Mi pare un’occasione assai stimolante quella di lavorare a una tragedia che non ha alcun bisogno di attualizzazione: è già attuale, non perché debba ricordarci le guerre e i dolori del nostro presente politico, ma perché ci ricorda la nostra complessità psicologica, il nostro stare a mezza strada tra la follia e la saggezza. Sono molto contento di lavorare a una tragedia che, grazie alla sua frammentazione, mi pare molto moderna, con un montaggio degli eventi che è quasi cinematografico”. Diverso come approccio e modalità, ma altrettanto geniale, appare Marco Biliani, regista dei “Sette contro Tebe”, il quale afferma che la città di Tebe, in cui si svolge la tragedia e si scontrano i due fratelli Eteocle e Polinice, “è una città svuotata, come tutte le città contemporanee dove la guerra e l’assedio sono stillicidio quotidiano. Tebe è come Sarajevo ieri, come Aleppo oggi. L’adattamento del testo”, continua,”a partire dalla bella traduzione di Giorgio Ieranò, inventa un linguaggio di concretezza assoluta, niente incisi, niente declamazioni, niente voli coloristici. Tutto è presente, composto di terra, di materia, le parole lottano col poco tempo che resta a disposizione”. Entusiasti dei registi, degli attori e di tutto il cast di altissimo livello (tra cui l’attrice Isa Danieli nel ruolo di Giocasta) il commissario dell’Inda Pier Francesco Pinelli, il presidente degli Amici dell’Inda Pucci Piccione e il direttore artistico Roberto Andò, i quali hanno sottolineato il rapporto di stima reciproca e di cooperazione per un fine comune: fare spettacoli di grande qualità e rendere la giusta magia a un teatro unico al mondo. Passano i secoli, passano gli anni, ma il mondo greco, oggi così come in futuro, ha e avrà sempre uno sguardo fortissimo sulla contemporaneità.
Alessandra Leone