Con una decisione unanime della commissione votante, Gibellina (TP) è stata proclamata la prima “Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea” per il 2026. L’iniziativa, lanciata dal Ministero della Cultura, nasce per sostenere la crescita dell’arte contemporanea e le realtà territoriali attraverso un’idea innovativa di sviluppo culturale e sociale.
Il Ministero della Cultura, ispirato dal successo della “Capitale Italiana della Cultura” e della “Capitale Italiana del Libro”, ha voluto dare un nuovo impulso all’arte contemporanea italiana creando questo riconoscimento, destinato a premiare le città che si distinguono per il loro impegno artistico e culturale. Gibellina ha trionfato in questa prima selezione, che ha visto la partecipazione di 23 città in tutto e poi altre 4 finaliste: Carrara, Gallarate, Pescara e Todi.
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidentessa della giuria, ha dichiarato: «La commissione ha valutato con serietà e responsabilità i progetti delle finaliste. Siamo rimasti colpiti dalla qualità e dall’innovazione del progetto di Gibellina, una città che dimostra una straordinaria capacità di rinnovare e valorizzare il proprio patrimonio artistico».
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato l’importanza di un riconoscimento che rafforza il ruolo dell’arte contemporanea come ponte tra passato e futuro.
Possiamo quindi definire Gibellina una città-opera e una città da vivere, ma soprattutto, perché è stata scelta proprio questa città?.
Ormai tutti conosciamo Gibellina come città-museo a cielo aperto, grazie alle straordinarie opere monumentali raccolte negli anni successivi al terremoto del 1968, che devastò l’area del Belice e rase al suolo la città vecchia.
Gibellina come la vediamo oggi è una città capace di fondere memoria storica e innovazione artistica. L’intero progetto che verrà finanziato d’ora in avanti, punterà infatti a riscoprire e valorizzare le opere iconiche, come il Grande Cretto di Alberto Burri, i pannelli in maiolica di Carla Accardi, la Montagna di sale di Mimmo Paladino (solo per citarne alcune), che raccontano un passato segnato sì dal tragico terremoto, ma che rappresentano soprattutto la straordinaria volontà di rinascita voluta dal visionario allora sindaco Ludovico Corrao, per merito del mezzo artistico.
La designazione di Gibellina come prima Capitale italiana dell’Arte contemporanea segna l'inizio di una nuova fase per il piccolo centro siciliano, nella speranza che si apra la strada ad opportunità di sviluppo artistico, culturale e turistico per tutto il territorio. Il 2026 sarà, così, un anno cruciale per Gibellina, che speriamo possa fare da traino per un tipo di turismo di qualità e non di quantità.
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