Dopo la chiusura forzata di Musei e luoghi di cultura e la lenta e disomogenea riapertura estiva, la Cultura ha una nuova battuta d'arresto. Il recente aumento dei contagi da COVID-19 ha, infatti, portato il Ministero della Salute a sospendere le visite gratuite previste ogni prima domenica del mese dall'iniziativa nazionale "Domenica al Museo", che da anni ormai, incentiva gli Italiani a recarsi alla scoperta dei tesori del nostro Paese. Queste giornate, divenute un appuntamento fisso anche per tutti i siciliani, hanno visto negli anni l'avvicendarsi di importanti presenze di numero e il coinvolgimento di siti dall'incomparabile valore storico-artistico, purtroppo però dovranno fermarsi del tutto (almeno per il momento) per evitare un nuovo propagarsi dell'epidemia tra la popolazione.
In una nota stampa del Governo nazionale si legge: «È stata pubblicata in Gazzetta ufficiale l’ordinanza del Ministero della Salute che sospende le domeniche gratuite al museo. Il provvedimento è stato preso a seguito della segnalazione da parte del Ministero per i Beni e le attività Culturali e per il Turismo della necessità, in attuazione delle misure di riduzione e contenimento del rischio connesso all’emergenza sanitaria da COVID-19, di sospendere l’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso gratuito ai musei e agli altri istituti e luoghi della cultura la prima domenica del mese. L’ordinanza del Ministero della Salute è motivata in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica a livello internazionale e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia da COVID-19».
C'è chi, durante i mesi estivi, ha gioito per la riapertura e la rinnovata positività che la bella stagione ha portato con sé, chi ha negato che il Coronavirus fosse mai esistito e ha condannato le misure sanitarie di sicurezza ideate e messe in atto sia dal Governo nazionale che da quelli regionali. C'è anche chi era conspevole che, andando incontro ai mesi autunnali, lo "spauracchio" del COVID-19 avrebbe fatto nuovamente capolino, portando con sé tutta una serie di regole e norme da seguire, come quella emanata nei giorni scorsi dal presidente della Regione Siciliana, Nello musumeci, sull'obbligo di indossare la mascherina anche all'esterno.
Ma allora, a cosa stiamo andando incontro? Sicuramente non ad una nuova chiusura netta, così come prova la decisione di fermare l'iniziativa "Domenica al Museo", che non obbliga anche alla chiusura dei siti archeologici, delle strutture museali e dei luoghi di cultura. Cosa ci viene chiesto? Semplicemente di rispettare le regole e continuare ad avere buon senso civico e comunitario, in un'ottica futura nella quale (si spera presto) la sanità nazionale e quella mondiale riescano a mettere un freno al continuo propagarsi del virus. E nel frattempo? Possiamo andare avanti con le nostre vite, la Cultura continuerà ad avere nuove forme di fruizione e, comunque, non fermerà la sua attività, così come hanno dimostrato le numerose associaizoni, i teatri, gli editori, gli artisti siciliani, e non solo. Stiamo già vivendo quello che è stato definito new normal, che per molti di "normale" non ha nulla e che, in effetti, è solo un modo di definire la nostra realtà attuale, quantomeno particolare.
Con il Coronavirus, volenti o nolenti, stiamo imparando a convivere, fermo restando che la sua pericolosità e l'incidenza, che ha avuto e continua ad avere sulle vite di molti, restano importanti e non vanno sottovalutate. Dal suo canto, il mondo culturale si è stretto non solo in sua difesa, con numerose manifestazioni per la raccolta fondi degli artigiani e i tecnici del settore, ma anche a sostegno di tutti, amanti di passeggiate e occasioni dove potersi incontrare e confrontarsi, dove poter ascoltare le letture di un nuovo testo direttamente dalla voce dell'autore o un concerto dal vivo, dove poter vivere le emozioni collettive di una proiezione sul grande schermo o godere della bellezza di alcuni luoghi del nostro ricco territorio.
Nei mesi scorsi il mondo culturale, ha mostrato che fare Cultura non solo è possibile, ma necessario, perché le persone ne hanno sentito la mancanza e adesso sentono il bisogno di svagarsi o semplicemente concedersi un momento di pura bellezza. Allora io dico, va bene lo stop per la "Domenica al Museo", ma facciamo in modo che non chiudano nuovamente la Cultura in un cassetto e che buttino via la chiave, perché si, dipende anche da noi.
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