
Scoperto uno scavo abusivo in un terreno dalle parti di Rosolini (SR). L’operazione di recuperto è stata frutto del capillare e costante monitoraggio delle zone interessate da parte dei Carabinieri del TPC che, in sinergia con i comandi dell’Arma territoriale e della collaborazione con la Soprintendenza di Siracusa, la quale ha dato l’avvio alle indagini che, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa e condotte da militari della Sezione Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa, hanno permesso di individuare il soggetto affittuario del lotto di terreno interessato dalle indagini, il quale aveva avviato una "privata campagna di scavi”, appropriandosi di oltre 2.000 reperti archeologici, tutti recuperati poi dalle autorità, provocando l’irreversibile danneggiamento dell’antica struttura. La Sezione TPC di Siracusa ha posto in sequestro tutta l’area interessata, anche allo scopo di permettere alla Soprintendenza di procedere con le dovute indagini.
In base alle caratteristiche e ai diversi allineamenti murari del sito, realizzati con la tecnica dell’opera a sacco con doppio paramento di blocchi squadrati, al suo interno sono individuabili almeno cinque ambienti, di cui uno potrebbe essere interpretabile come peristilio. Sulla base di quest’ultimo elemento, i ricercatori ipotizzano che potrebbe trattarsi di una fattoria, nella quale la minore presenza di frammenti di materiali pertinenti ad età romano-imperiale, farebbe pensare che l’edificio fosse di età ellenistica e fosse stato utilizzato per lungo tempo.
La Sicilia, culla della cultura e della storia Greca in Italia, ma non solo, continua ad essere oggetto di saccheggi il cui "bottino" viene poi destinato al mercato clandestino dei beni di interesse storico/artistico. Il fenomeno interessa, purtroppo, numerosi siti dell’Isola che vengono invitabilmente deturpati e derubati dei tesori che custodiscono. L’operazione dei Carabinieri costituisce, quindi, un importante segno della presenza dello Stato nella prevenzione e nella repressione dei reati che minano all'integrità e alla conservazione del bene culturale e storico.
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