
Prende il nome di Kaleidos, il nuovo portale del Centro regionale per l’inventario, la catalogazione e la documentazione (Cricd) della Regione Siciliana, dedicato alla consultazione digitale di tutto il patrimonio storico. L’archivio, realizzato in due anni con quasi 800 mila euro di risorse del Po Fesr 2014-2020, offre una vasta serie di documenti audiovisivi. È possibile, infatti, consultare oltre 8 mila beni tra cui 890 film, 6.931 fotografie storiche, 403 registrazioni audio, 427 mappe cartografiche. Il portale verrà costantemente aggiornato con nuovi materiali, tutti accompagnati da schede descrittive.
«Grazie all'azione del governo Schifani, è stato riscattato dall’oblio e dai rischi di deterioramento – dice l’assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – un ingente e fragile patrimonio documentale di varia tipologia, solo parzialmente fruibile per mancata catalogazione e perché, in larga misura, su supporto negativo come lastre, pellicole, nastri magnetici e formati ormai obsoleti. La digitalizzazione, dunque, apre nuove prospettive di studio, analisi, utilizzo, fruizione e valorizzazione, ma soprattutto assicura la tutela di un patrimonio che, altrimenti, rischiava di essere dimenticato».
L’utente può consultare l’archivio attraverso varie modalità: si va dalla “ricerca per soggetto”, ovvero con una singola parola chiave, a quella “libera”, che recupera le informazioni richieste su diversi campi, passando per la “ricerca avanzata” che permette consultazioni più mirate.
«Il Po Fesr ha consentito anche – spiega la direttrice del Cricd, Laura Cappugi – di allestire nel centro un laboratorio per la digitalizzazione dei film e degli audiovisivi: un grande investimento con l’acquisto di un film scanner fondamentale per il lavoro di digitalizzazione delle pellicole cinematografiche. Il passaggio al digitale, operato dall’amministrazione dei Beni culturali, non solo genera innovazione, ma è anche una forma di rappresentazione e impegno civico e culturale in grado di contribuire alla coesione sociale».