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Morta la fotoreporter palermitana Letizia Battaglia

2022-04-14 17:22

Francesca Brancato

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Morta la fotoreporter palermitana Letizia Battaglia

«Non riuscii a fotografare la strage di Capaci. Dopo molti anni me ne pentii, ma allora non ne fui in grado»

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Nella serata di ieri, mercoledì 13 aprile 2022, è morta all'età di 87 anni Letizia Battaglia, fotoreporter palermitana e “fotografa contro la mafia” come preferiva definirsi. Nonostante avesse un rapporto conflittuale con essa, Battaglia visse e lavorò soprattutto nella sua città, Palermo, che ha raccontato nei suoi scatti attraverso la vita dei suoi abitanti, le violenze degli “anni di piombo” e i delitti di mafia. 

Questa mattina, presso la camera ardente allestita al palazzo delle Aquile a Palermo presenti le figlie e i nipoti della reporter, tra i quali Shobba e Matteo, che di recente aveva creato un profilo Instagram, attraverso il quale aiutava la Battaglia a raccontarsi. Poi il sindaco Leoluca Orlando e centinaia di palermitani, accorsi a portare fiori sul feretro.

Letizia Battaglia fu una reporter nota a livello internazionale, con esposizioni in tutto il mondo. Fu, inoltre, la prima donna europea a ricevere il premio americano Eugene Smith nel 1985. Iniziò la sua carriera alla fine degli anni Sessanta, quando divenne la prima donna a lavorare come fotografa per il giornale palermitano L’Ora. Dopo alcuni anni a Milano, la Battaglia, tornata a Palermo, aveva fondato l’agenzia Informazione Fotografica. Sono questi gli anni in cui documentò soprattutto i delitti di mafia: una delle sue foto più famose è quella che ritrae l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre regge il cadavere del fratello Piersanti, allora presidente della regione Sicilia, appena ucciso in un attentato mafioso. La morte disseminata dalle cosche mafiose raccontata attraverso i dettagli e le testimonianze della vita che vi scorreva a fianco. Questa era la potenza dietro agli scatti di Letizia Battaglia, che non era una "fotografa della mafia", ma La fotografa della vita. Lei stessa raccontò, molte volte, di essere arrivata sul luogo del delitto Mattarella per caso ed essere stata la prima a fotografare la scena. Nel 1992, dopo l’uccisione del magistrato Giovanni Falcone, decise di smettere di documentare i fatti di mafia. In un'intervista a Repubblica affermò: «Non riuscii a fotografare la strage di Capaci. Dopo molti anni me ne pentii, ma allora non ne fui in grado»

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Nonostante le sue foto dei delitti di mafia, Letizia Battaglia ripeteva spesso che i suoi soggetti preferiti erano le donne, le bambine, soggetti forti ed espressivi, specialmente se appertenenti alle classi povere della società, che ha ritratto sia nelle strade che nelle case di Palermo, ma non solo, e con cui in più occasioni ha affermato di essersi immdesimata: «Attraverso la macchina fotografica ho conquistato la mia libertà!».

In più occasioni raccontò di aver sentito fin da piccola il bisogno di affermarsi come persona, libera e indipendente, per questo decise di sposarsi molto giovane e, dopo aver realizzato che non era quella la libertà che sognava, si separò dal marito in un periodo in cui la cosa non era frequente o accettata.

Tra gli anni Ottanta e Duemila ha contribuito all’apertura del centro di documentazione “Giuseppe Impastato” a Palermo, ha aperto il Laboratorio d’If e diretto la rivista fatta da sole donne "Mezzocielo". Si occupò anche di politica quando fu assessora di Palermo tra il 1985 e il 1990, con la giunta Orlando. La sua ultima mostra a Roma "Vintage Prints" si era conclusa pochi giorni fa. Tra gli scatti celebri quelli all'hotel Zagarella, che ritraevano gli esattori mafiosi dei Salvo insieme a Giulio Andreotti e che furono acquisiti agli atti per il processo. Nel 1980 scatta quella che forse sarebbe diventata la sua foto più rappresentativa: "Bambina con il pallone", che fa il giro del mondo.

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Queste le parole che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha acondiviso oggi sui social: «Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento. Letizia Battaglia era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell'arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia. In questo momento di profondo dolore e sconforto esprimo tutta la mia vicinanza alla sua famiglia»La cerimonia laica per l'ultimo saluto a Letizia Battaglia è in programma domani mattina. Un breve momento, intorno alle 11.30, nell'atrio di Palazzo delle Aquile. La salma verrà poi trasferita in Calabria per essere cremata: le sue ceneri quindi faranno ritorno nel capoluogo siciliano e saranno custodite nella tomba di famiglia.

 

 

©riproduzione riservata 

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Siracusa. Numero di iscrizione 01/10 del 4 gennaio 2010

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