A sperare nel titolo di Borgo dei Borghi 2020 quest’anno è Geraci Siculo, nel cuore delle Madonie. Dopo il successo di Gangi nel 2014 e di Petralia Soprana nel 2018, nel 2015 di Montalbano Elicona e nel 2016 di Sambuca di Sicilia, il piccolo borgo prova a concorrere all'8° edizione del concorso nazionale, nell’ambito della trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”. Il piccolo borgo madonita sarà l'unico, quest'anno a rappresentatre la Sicilia.
La prima puntata della trasmissione, andata in onda domenica 29 novembre su Rai Tre, ha raccontato la storia, i monumenti e le tradizioni del piccolo centro montano, distante 116 chilometri da Palermo, incluso nel club dei Borghi più belli d’Italia e in possesso del marchio di qualità come “Comune fiorito”. Geraci concorrerà insieme a altri 20 comuni italiani, ai quali è dedicato uno speciale durante la trasmissione; successivamente, poi, in primavera, è prevista la votazione online per aggiudicare il vincitore.
Geraci Siculo ci prova giocando tutte le sue carte: natura, cultura, buon cibo e tradizioni antiche. Si staglia a 1077 metri d’altezza nel Parco delle Madonie, con sentieri montani che si aprono a poca distanza dal borgo, in un’area dal grande interesse naturalistico. Le montagne incise da profondi canaloni, presentano guglie rocciose, canyon e le caratteristiche doline della zona centrale del massiccio. Nel canyon di Gonato ancora vive il raro avvoltoio capovaccaio, così come si trova, sempre su queste montagne, l’altrettanto rara orchidea dactylorhiza. a questo si aggiungono le spelndide faggete delle Madonie, come quella in zona Cixè, a nord della quale si estende anche il bosco di sugheri unico in Sicilia.
È un borgo dalle antiche origini, con un impianto urbanistico tipicamente medievale. Tante le chiese degne di nota, tra cui la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, che guarda il settecentesco Collegio di Maria; la Chiesa di Santo Stefano col suo campanile decorato da maioliche; la Chiesa di San Giuliano con annesso monastero delle Benedettine e la piccola chiesa di Sant’Anna, che si ritiene essere la cappella palatina dei Ventimiglia, famiglia che governò la Contea di Geraci e che divenne uno dei più potenti casati nobiliari della regione.
Inoltre, Geraci Siculo gode di un affaccio panoramico sulla vallata, chiamato Salto dei Ventimiglia, realizzato nel luogo che, secondo la tradizione, fu teatro della morte di Francesco I dei Ventimiglia. Da questo vicolo, il conte di Geraci, inseguito dalle truppe di Pietro d’Aragona, si sarebbe lanciato col suo cavallo, precipitando nel dirupo. In quel punto è stata costruita una passerella in acciaio e vetro, che si spinge per circa tre metri nel vuoto, offrendo un'esperizna letteralmente da togliere il fiato.
Ricordatevi quindi di votare in primavera, nel frattempo, non appena sarà concesso ovviamente, se ne avrete la possibilità andate alla scoprta di questo piccolo "tesoro" siciliano.
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