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"La tecnologia che noi mettiamo a disposizione delle istituzioni e delle comunità locali ci permette oggi di far vivere a tutti esperienze che un tempo erano solo delle elite".
Queste le parole di Amit Sood, fondatore e direttore di Google Arts and Culture, piattaforma che il gruppo di Mountain View ha lanciato per gli amanti della cultura, consentendo di scoprire tantissime opere d'arte e documenti tra musei, archivi e organizzazioni, tra curiosità, tradizioni e storia di cui l’Italia è ricchissima. Con il progetto "Grand Tour" di Google si vuole infatti valorizzare il territorio italiano, grazie alla tecnologiadel colosso inventato da Larry Page e Sergey Brin, e al racconto delle istituzioni culturali partner del Google Cultural Institute.
Quattro le città di questo viaggio così particolare: Venezia, Siena, Roma e Palermo, che potranno essere scoperte attraverso 7 cardboard tours, 25 video, 38 mostre digitali, oltre 1300 tra immagini, fotografie e video, oltre a 21 Tour con tecnologia Street View.
"Con questo progetto - continua Sood, che è nato e cresciuto in India - per la prima volta raccontiamo un'idea e questo è stato possibile grazie ai partner, perché noi ci occupiamo di tecnologia, ma sono loro ad avere la competenza culturale, a dirci quali storie raccontare”. Come catturare allora l’attenzione del visitatore con un’esperienza virtuale di questo tipo? "Mi sono interrogato a lungo su questo aspetto: se penso a un bambino di 10 anni di Bombay che potrà assistere alla festa del Redentore di Venezia, o ammirare un quadro del Canaletto, immagino che per lui possa essere un'esperienza più che soddisfacente, ma le cose cambiano se chi si immerge nell'esperienza virtuale è a venti minuti dal museo. Credo che in ogni caso sia un'esperienza complementare rispetto a quella reale, aiutando possibilmente a capire meglio l'opera".
La città di Palermo è presente nell'itinerario, con il suo Teatro Massimo, il più grande edificio teatrale lirico d'Italia e uno dei più grandi d'Europa; il Castello della Zisa, costruito dai Normanni nel 1164 e che può vantarsi di un sistema di ventilazione assolutamente innovativo per l’epoca, in quanto attraverso canne di ventilazione, finestre esterne e altri “trucchetti” geniali stabilivano un flusso continuo di aria; gli esempi di architettura arabo-normanna, tra edifici, palazzi, moschee, giardini, fontane e monumenti assolutamente splendidi e con determinate caratteristiche, secondo il volere dei sovrani normanni di emulare lo sfarzo di Bisanzio; le diverse espressioni dello stile Liberty, il quale tra fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si sviluppò nella città siciliana con la realizzazione di teatri, ville e palazzi borghesi, tra facciate ondulate con motivi che rimandano ai rampicanti e vetrate che rendono le superfici luminose e dai colori unici; i mercati storici della città, facendo non solo scoprire la loro storia, ma anche ivari piatti tipici dello street food, come la milza, le panelle, le crocché e lo sfincione.
Insomma… La Sicilia senza dubbio è ricchissima di tradizioni senza tempo e Palermo ne è un esempio. Osservare da vicino capolavori ad altissima risoluzione grazie il "Grand Tour" di Google è una possibilità importante, che sposa in maniera assolutamente armonica il passato, il presente e il futuro.
Alessandra Leone