«Non ci sono più pretesti. È a un passo da lui. Ecco, lo guarda. Una sottile striscia di baffi a penna alberga sopra il carnoso labbro superiore. In piedi, lui ha appena battuto il pugno contro quello di un uomo di statura inferiore, in segno di saluto. Gli ha strizzato l’occhio senza sorridere, poi l’altro si è allontanato».
Nunziatina e Amhir si incontrano per la prima volta in un affollato Duomo di Milano. Siciliana lei, tunisino lui, si sono conosciuti via chat e hanno continuato a sentirsi per un po’, finché Amhir è salito su un aereo diretto in Italia.
Quando lo vede per la prima volta, Nunziatina non sa ancora che ha già trovato lavoro come bracciante agricolo in un paese siciliano poco lontano da quello in cui abita lei ‒ Caltagirone ‒ e che ha tutte le intenzioni di restare per sempre in Sicilia. Del resto, sono molte le cose che non sa di lui, ma nonostante ciò decide comunque di sposarlo poco tempo dopo. Anche i genitori di lei, ancorati alle tradizioni isolane e diffidenti nei confronti della diversità religiosa e culturale, dopo le prime perplessità lo accolgono in famiglia.
Tutto sembra andare per il meglio, insomma, se non fosse per i repentini cambi di umore di Amhir e per le strane telefonate che riceve; telefonate che diventano via via più assillanti e che non lasciano presagire nulla di buono…
Complici senza destino (Golem Edizioni, 2020) di Valentina Mattia racconta una storia d’amore e odio, ma anche di incontro e scontro tra culture diverse. L’autrice costruisce il suo romanzo guardando alla nostra quotidianità, dai fatti apparentemente più insignificanti che la caratterizzano ‒ un cellulare che improvvisamente si rompe, un incidente domestico, una giornata difficile ‒ agli episodi di cronaca internazionale, fino ai canali virtuali di comunicazione, con le loro aleatorie promesse di felicità.
Nella prima parte la vicenda si svolge prevalentemente all’interno delle mura domestiche, per cui l’ambientazione siciliana affiora soprattutto nella descrizione dei cibi e nel sapore locale di alcuni dialoghi. Diverso è il discorso quando l’azione si sposta in Tunisia e include molte più scene ambientate all’esterno: qui la voce narrante, oltre che sui piatti tipici, può indugiare su alcuni elementi paesaggistici e restituire quindi un’immagine più ricca ed evocativa dei luoghi.
La narrazione è affidata a una lingua schietta e curata, efficace nel catturare i dettagli, soprattutto quelli che riguardano i tratti fisici dei protagonisti e la descrizione di alcuni incontri amorosi. Meno indagata risulta essere invece la dimensione introspettiva ‒ con alcune eccezioni nella seconda parte ‒ laddove una più ampia investigazione dei sentimenti avrebbe forse consentito una maggiore immedesimazione da parte del lettore.
A coinvolgere emotivamente sono allora soprattutto le pagine in cui la normalità è brutalmente spazzata via da eventi improvvisi: un ruolo centrale nel libro è infatti riservato sia ai colpi di scena sia alla suspense, quest’ultima vero e proprio motore narrativo della vicenda, creata mediante una trama secondaria che corre parallelamente alla principale, preparando il terreno per il climax finale. Lo stesso effetto di coinvolgimento ‒ seppure ottenuto con tecniche e motivi diversi ‒ sortiscono le scene in cui vengono affrontati temi dolorosi, efficaci nel ridurre la distanza tra chi legge e chi è letto, restituendo così un’immagine più nitida dei personaggi:
«Da giorni non si alza dal letto, neanche per lavarsi; preferisce non varcare la porta del bagno per non incorrere in specchi che le rivelerebbero quella che è diventata, una parassita. Quei peli corti e ispidi sulla testa appartengono a un corpo che non riconosce più come suo».
Con Complici senza destino Valentina Mattia è al suo terzo romanzo, dopo l’esordio del 2014 con Intimo ritratto, edito da Araba Fenice Libri, e Alice Schanzer l’alambicco dei ricordi, pubblicato dalla stessa casa editrice nel 2017. Nata a Caltagirone, vive a Cuneo dove, oltre a lavorare come impiegata, si dedica alla scrittura di romanzi e poesie e fa parte del comitato di lettura degli adulti per il Premio Primo Romanzo città di Cuneo.
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