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Siracusa - Christiane Reimann è stata protagonista del seminario internazionale che si è svolto il 6 maggio a Siracusa. Presso la sede del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, si sono riuniti rappresentanti del mondo infermieristico, studiosi e appassionati della figura di C. Reimann – Annette Kennedy, presidente dell’International Council Nourses, Grete Kristensen, presidente del Danish Nursers’Organization, Brabara Mangiacavalli, Presidente Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche, Cecilia Sironi, Past President Consociazione Nazionale delle Associazioni infermiere/i, S. Malchau Diets, biografa ufficiale di C. Reimann, Tiziana Genovese, Infermiera professionista dell’Ospedale Umberto I di Siracusa e volontaria per “Save Villa Reimann”, gruppo che, con la coordinazione di Marcello Lo Iacono e Lucia Acerra, insieme al Consorzio Universitario Archimede, presieduto da Silvano La Rosa, hanno organizzato l’evento, patrocinato dal comune di Siracusa. Con la presenza del Console danese di Messina, Domenico Speciale, il seminario è stato un’occasione di scambio culturale tra i due paesi che maggiormente hanno avuto un impatto nella vita di C. Reimann: la Danimarca da una parte e l’Italia dall’altra.
L’una terra natìa, l’altra la terra che scelse in cui risiedere dopo essersi innamorata del paesaggio siracusano.
Conoscere la dimensione personale e professionale di questa figura è stato il leitmotiv del convegno, che è stato anche occasione di confronto su temi più ampi come il ruolo dell’infermiere all’interno del sistema sanitario, gli sviluppi del percorso di formazione che lo qualifica nonché le riflessioni sull’incidenza di una componente spesso prevalente di donne per questa professione.
L’analisi di C. Reimann, che fu una femminista ante litteram, leader internazionale che seppe riconoscere l’importanza per una formazione infermieristica altamente qualificata, è stata accompagnata dalle considerazioni sulle ragioni che hanno condotto questa donna così profondamente integrata in un tessuto internazionale a trasferirsi ai confini dell’Europa, in una città geograficamente più isolata rispetto alle altre in cui era solita muoversi. Queste indagini hanno contribuito a riconoscere l’importanza del profilo umano per chiunque si approcci a questo mestiere, seguendo l’esempio della Reimann che coniugò le conoscenze scientifiche alle più varie espressioni culturali.
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