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SIRACUSA - Lunedì 20 novembre, presso il Salone Amorelli di Palazzo Greco, Roberto Andò (direttore artistico), Pier Francesco Pinelli (commissario straordinario Fondazione INDA), Yannis Kokkos (regista, scenografo) e Giuseppe Piccione (presidente dell’Ass. Amici dell’INDA), hanno presentato, alla presenza della stampa e degli studenti dell’Accademia Nazionale del Dramma Antico, la 54° edizione del Festival del Teatro Greco di Siracusa - stagione 2018.
Il tema predominante dell’edizione di quest’anno è “Tiranno, eroe, governo: ascesa e declino”. La scelta è emblematica, perché, come spiegano Andò e Kokkos, la metafora del potere è metafora della vita stessa, di conseguenza ci porta a riflettere sulla condizione umana. Tale metafora verrà rappresentata sulla scena dagli eroi e dai tiranni, che in un misto di storia e mito, saranno lo specchio della mutevolezza e dell’imperfezione dell’uomo.
Eroe e tiranno come facce della stessa medaglia, simili ma opposti. Questo il fil rouge che collegherà i tre drammi:
Particolare enfasi è stata data, questa mattina, all’Edipo di Kokkos. Sofocle torna sul palco del Teatro Greco di Siracusa dopo un anno di assenza e lo fa, per la prima volta sotto la direzione di un regista straniero. In questa tragedia troviamo una sorta di ponte di collegamento con quella che è stata la stagione 2017.
Capitolo ultimo di tre episodi, “Edipo a Colono” si distingue dagli altri per lunghezza e tematiche. Troviamo infatti un Edipo anziano, ormai novantenne, che sente su di sé il peso degli anni e delle colpe del passato. Ci troviamo qui in presenza della fatalità, non intesa in senso latino (sortem) bensì nell’accezione greca di μοίρα (destino), una necessità alla quale il tiranno non può sfuggire.
Kokkos, nella sua chiacchierata, ha introdotto molte tematiche: la frontiera come limite della città e limite materiale e spirituale; la migrazione, non nel senso contemporaneo del termine, ma in quello dell'antica Grecia di conoscenza e scoperta; il teatro, simbolo della città, non un luogo reale ma mentale, una sorta di cerchio della vita nel quale Edipo si specchia. In tutto questo il coro farà da legante con il pubblico e la musica sarà presente, ma non in maniera prepotente, poiché “Edipo a Colono” è una tragedia molto parlata, nella quale testo e parole, appunto, hanno molto peso.
Per quanto riguarda invece le altre due rappresentazioni, Roberto Andò rivela che l’”Eracle” sarà una tragedia con una forte presenza femminile, spezzata solo dal coro, che sarà la presenza maschile più importante sul palco, mentre “I Cavalieri” di Aristofane sono un’assoluta novità. L’opera infatti è praticamente sconosciuta a Siracusa, dove viene messa in scena per la prima volta. La scelta di Solari alla regia non è stata casuale, ha spiegato Pinelli, poiché “la commedia va fatta dai comici”. Infatti, dopo lo straordinario successo l’anno scorso di Ficarra e Picone in “Le Rane”, accostarsi ad Aristofane era una scelta opportuna, sia per questioni tematiche, poiché in “I Cavalieri” ci si interroga sulla gestione del governo e sul ruolo del tiranno-eroe(?), sia per motivi filologico testuali.
Per le traduzioni, anche quest’anno I'lNDA si è avvalso della presenza di Luciano Canfora, in collaborazione con Federico Condello (Edipo), Giorgio Ieranò (Eracle) e Olimpia Imperio (Cavalieri). Questo sta ad indicare l’enorme importanza che i testi originali, e quindi la fedeltà ad essi, abbiano ai fini della messa in scena.
Tra le conferme di questa edizione troviamo la programmazione lunga degli spettacoli, con 50 rappresentazioni in tutto e, ancora una volta, la manifestazione che ha come protagonista il Teatro Greco di Siracusa ha ottenuto la nomina di Festival di prosa più partecipato in Italia.
Tra le novità, quella maggiormente degna di nota è la partecipazione dell’INDA al “Festival di Atene ed Epidauro”, prevista per l’estate 2018. Un “ritorno alle origini” che porterà in Europa una delle realtà teatrali italiane più prestigiose. Afferma Kokkos: “La collaborazione con la Grecia non era prevista, ma con il passare del tempo il progetto ha preso forma e un gemellaggio è stato quasi doveroso”.
L’INDA, in Sicilia, in Italia e nel mondo come emblema della classicità che si rinnova.
Non resta che andare a teatro! (i biglietti sono già in vendita).
Francesca Brancato
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