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Il grande scrittore siciliano, autore di fama internazionale e “padre” della fortunata serie, prima letteraria e poi televisiva del commissario vigatese, si è spento oggi all’età di 93 anni. È stato confermato da un comunicato stampa diramato dall’Ospedale del santo Spirito di Roma, che oggi 17 luglio 2019, nelle prime ore della mattina, lo scrittore ed autore Andrea Camilleri è deceduto in seguito alle complicazioni del suo precario stato di salute.
Recentemente aveva dichiarato «Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con una coppola in mano».
Ci sembra ancora di vederlo sul palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa dove, circa un anno fa, aveva incantato il gremito pubblico con la sua Conversazione su Tiresia. Il ritiro dal mondo della letteratura e dalla televisione non era tra i suoi imminenti piani, infatti, nonostante la sua veneranda età e la cecità ormai avanzata, la sua mente brillante non aveva accennato a spegnersi, facendo del Maestro un faro intellettuale in tempi difficili e conflittuali come questi che viviamo.
Si dice che non si possa smettere di fare ciò per cui si è destinati, ed il suo destino era quello di creare e raccontare storie e di accendere le menti, come quando, negli ultimi tempi, ai giornali ed alle televisioni nazionali commentava la politica e la società attuale, di un’Italia nella quale si riconosceva appena.
Il suo ultimo grande contributo al teatro sarebbe stato quello dell’ Autodifesa di Caino, la cui messa in scena alle Terme di Caracalla era prevista per il 15 luglio scorso. Ma, il segno più profondo nel cuore del suo affezionato pubblico, lo aveva lasciato con il personaggio che da 25 anni è in vetta alle classifiche di vendite in libreria e share televisivo: il Commissario Montalbano. Era infatti il 1994, quando l’editore Sellerio pubblicava La forma dell’acqua il primo di quella che si sarebbe rivelata una delle serie letterarie più tradotte ed amate nel mondo. Da quel primo romanzo e per i successivi 29, Camilleri ci ha raccontato del Commissario vigatese come se fosse reale e vivo, quasi un suo alter ego. Una storia, quella di Montalbano, che sembrava non dovesse avere un seguito, ma che nell’immaginario collettivo è diventata realtà con l’interpretazione dello straordinario Luca Zingaretti. Montlabano è un personaggio che va oltre il classico genere giallo, le sue indagini mnemoniche, la sua abilità nel guardare oltre, legano perfettamente fantasia e realtà dell’autore, che attingendo dalla cronaca e dall’attualità, attraverso le sue storie critica duramente la sua contemporaneità sottolineandone le miserie. Così autore e personaggio si sono evoluti insieme, fino alla fine con l’ultimo lavoro Il cuoco dell’Alcyon, dove un 50 enne Montalbano comincia a sentire il peso degli anni su di sé.
Una vita, quella del Maestro, lunga e ricca dall’infanzia a Porto Empedocle alla sue donne, dai lavori per il teatro e la televisione, fino alla radio e alla letteratura, Camilleri è stato un uomo che ha tratto forza dalla sue sventure, come è stato per la cecità, che lui stesso definiva la “presbiopia della memoria”. Un odierno Tiresia, custode del passato e oracolo di quello che si prospetta essere il futuro, con la sua voce indimenticabile ha deciso di raccontare e commentare il mondo che lo circondava e lo ha fatto fino alla fine.
Ci mancherà Maestro, ma siamo sicuri di ritrovarla sempre nelle sue indelebili parole.
Francesca Brancato
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