Nuovo passo avanti per trasformare l'ex Manifattura Tabacchi di Catania in Museo Regionale.
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Consegnati qualche giorno fa alla ditta aggiudicataria dell'appalto (la Valori Consorzio Stabile di Roma), infatti, i lavori di recupero e adeguamento dello storico edificio situato nel cuore del quartiere di San Cristoforo di Catania. Presenti alla cerimonia il presidente della Regione, Nello Musumeci, e la soprintendente dei Beni culturali di Catania, Rosalba Panvini.
Il Museo interdisciplinare, questo sarà il suo nome, è stato fortemente voluto dalla Regione per «restituire un altro pezzo di storia e d'identità ai cittadini, realizzando un importante punto di riferimento culturale».
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«Oggi - ha detto il governatore Musumeci a margine della cerimonia - si avvia alla conclusione un antico sogno che io accarezzavo già quando ero presidente di questa Provincia: dare al capoluogo etneo un Museo archeologico degno di questo nome. Oltre a riqualificare uno storico edificio ottocentesco, vogliamo che diventi un cuore pulsante di cultura, capace di raccontare l'anima di quei luoghi, ma anche di contenere spazi pubblici di aggregazione che, se non fossero riqualificati e rivissuti, potrebbero inesorabilmente andare perduti».
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La struttura di Via Garibaldi - che fu prima una caserma della cavalleria borbonica e, successivamente, una grande fabbrica di sigari - sarà recuperata attraverso la Soprintendenza etnea e destinata all'esposizione del proprio patrimonio archeologico, a cominciare dagli antichi macchinari che risalgono alla fine del 1800 e che saranno restaurati. Attualmente l'immobile si articola in tre piani, più una piccola parte a livello dei terrazzi in cui si aggiunge una quarta elevazione. La superficie complessiva è di oltre 7.200 mq. Il progetto prevede, tra l'altro, la realizzazione di una zona di accoglienza con biglietteria, bookshop e servizi, depositi e laboratori, sale espositive per mostre temporanee, conferenze e convegni e aree diversificate destinate a collezioni che spaziano dai reperti archeologici all'arte contemporanea.
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Di struttura neoclassica, l'edificio, di proprietà del Demanio regionale, fu destinato per un lungo periodo a quartiere militare e caserma della cavalleria borbonica; nel 1893 fu sede della "manifattura" di tabacchi. Da lì a poco divenne una delle fabbriche più fiorenti della città : nei primi anni del '900 iniziò la produzione dei sigari "Toscani" e si ingrandì a tal punto da possedere, nel secondo dopoguerra, un organico di mille unità .
Nella relazione tecnica, redatta dal Gruppo di progettazione Rtp formato da Progen, Tosto architetti e Gwg di Catania, si legge: «Il progetto di rifunzionalizzazione, nel rispetto dell'identità storica dell'edificio si pone l'obiettivo di rivitalizzarlo sia nel contesto urbano, che socio-culturale, facendone un focus, un cuore pulsante di cultura. Gli spazi saranno essenzialmente mantenuti nella loro configurazione e stratificazione che la storia finora ha formato, evidenziando il carattere e l'anima dei luoghi, che verranno così ripuliti, rifunzionalizzati e resi vivibili, in modo da costituire il supporto logistico di una serie di attività e di laboratori, che funzioneranno come delle vere e proprie officine che accompagneranno la principale attività , che è quella di esporre il grande patrimonio archeologico di cui è dotata la citta di Catania».
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