Ci sono voluti tre anni di ricorsi e battaglie giudiziarie prima di dare il via ai lavori di restauro di Palazzo delle Aquile, la sede principale dell’amministrazione e del Consiglio comunale di Palermo. Il 3 dicembre scorso, hanno fatto sapere dal Comune di Palermo, è stato stipulato il contratto dei lavori di restauro e manutenzione straordinaria del palazzo che si affaccia su piazza Pretoria.
L’indizione della gara risale al 2017, la cui gestione era stata affidata all’Urega. Dopo una prima aggiudicazione di agosto 2018, si sono susseguiti diversi ricorsi e controricorsi da parte di ditte escluse, con conseguenti passaggi presso la giustizia amministrativa ed anche la richiesta di pareri all’Anac. Solo il 20 settembre scorso, a tre anni dall’avvio della procedura, una definitiva sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa ha permesso di procedere alla stipula del contratto. Il costo dei lavori, che dureranno circa quattro anni, sarà di poco inferiore ai 6 milioni di euro. Durante i lavori, il Palazzo di Città non sarà mai totalmente chiuso: un cronoprogramma per fasi autonome permetterà infatti la parziale continuazione delle attività istituzionali, consentendo l’alternanza della presenza di almeno una delle funzioni istituzionali apicali. Il contratto consiste in un accordo quadro basato su un progetto definitivo; ciò significa che, stipulato il contratto generale, i lavori saranno eseguiti sulla base di singoli progetti esecutivi e altrettanti sub-contratti con la stessa Ati aggiudicataria.
I lavori, che saranno ovviamente svolti sotto il controllo della Soprintendenza dei Beni culturali, interesseranno prima di tutto l’adeguamento della struttura alle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, oltre alla conservazione dell’aspetto architettonico e degli apparati decorativi, dotando il palazzo di nuovi impianti tecnologici e servizi, intervenendo anche per l’eliminazione di una serie di elementi che ne deturpano l’aspetto originario a seguito di interventi di piccola manutenzione susseguitisi nel corso degli ultimi 50 anni. Verrà inoltre effettuata la verifica e il miglioramento delle strutture, con un intervento sui percorsi di mobilità interna sia per l’abbattimento delle barriere architettoniche sia per la sicurezza delle vie di fuga. Si interverrà ovviamente anche sul restauro delle parti decorate. Le modifiche distributive e architettoniche sono state elaborate con particolare riferimento ad alcune esigenze prioritarie, ovvero alla razionalizzazione dei percorsi interni e ad una migliore funzionalità e dei percorsi di esodo in caso di emergenza.
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