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“Cosmogonia mediterranea”: questo il titolodell’opera subacquea di Domenico Pellegrino, ispirata dalla Sicilia e in particolare da Lampedusa, che presenta una visione diversa del Mediterraneo, una “visione sottosopra” come è stata definita dallo stesso artista, di quel mare amico e nemico, che può cambiare la vita di tanti in positivo o in negativo. L’installazione , in laminato di zinco 6 mm con luci Led a basso voltaggio, grande 400x100 cm, presenta una forma della Trinacria e decori barocchi un po’ pop tipici delle luminarie di zone del Sud Italia per le feste religiose e patronali o per le sagre.
“L’ho pensata per Lampedusa perché andando in quest’isola ho fatto un viaggio al contrario. Ho percorso la rotta dei viaggiatori, ma anche degli immigrati dal mare. Ho pensato- ha affermato Pellegrino, siciliano doc- a una luce da raggiungere, ma ad una luce che non ha una forma ben precisa. È una via di salvezza nel buio totale della navigazione. Ho come immaginato chi non è riuscito ad arrivare a questa luce, ma se l’è portata dietro”.
Il 29 luglio scorso “Cosmogonia mediterranea” è tornata nella sua casa natale, in quella Lampedusa dal mare cristallino, dal sole cocente, da paesaggi incontaminati, dalla ricca storia, dal grande fascino, da tempo approdo per migliaia di migranti e scenario di drammatiche realtà, dando dimostrazione anche nelle difficoltà dell’enorme cuore dei suoi abitanti. Rimarrà e potrà essere ammirata fino al 30 settembre, esattamente dove arrivano le tante navi che salvano i migranti, i quali cercano un posto nel mondo in cuicostruire il proprio futuro. Il tutto senza orpelli, maschere o finzioni, ma con verità, semplicità e sincerità, tornando all’essenziale. Accanto a Lampedusa, sono state accese altre due “Sicilie”, che si trovano oggi una al parco Cerriolo di Custonaci, mentre l’altra nel lungomare di Capo d’Orlando; nella sera del 29 luglio, alle 20, tutte e tre si sono illuminate contemporaneamente, per creare opere che possano smuovere le coscienze e fari in grado di guidare tutti coloro che sono alla ricerca di punti di riferimento.
Il progetto è patrocinato dal Comune di Lampedusa e da quello di Palermo, dall'area Marina Protetta Isole Pelagie, dalla Soprintendenza del Mare e dal Museo Regionale d'arte contemporanea Riso.
Alessandra Leone