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Approfittando delle splendide giornate primaverili tra magia e colori unici, l’associazione Nuova Acropoli domenica 11 giugno, a partire dalle 10, organizza delle passeggiate archeologiche per conoscere meglio la storia, l’architettura e il simbolismo del Tempio di Apollo, uno dei più importanti monumenti dell’isola di Ortigia.
Questo tempio dorico, probabilmente il più antico della Sicilia, è risalente all’inizio del VI secolo a.C., ma subì nel corso del tempo diverse trasformazioni: fu chiesa bizantina ( di cui sono visibili ancora oggi la scalinata frontale e tracce di una porta mediana) e moschea islamica, venendo poi sovrapposta la chiesa normanna del Salvatore, che a sua volta venne successivamente inglobata in una caserma spagnola cinquecentesca e in edifici privati. Le varie sovrapposizioni, inevitabilmente, causarono dei grossi danni. Solo intorno al 1860 l’edificio fu riscoperto all’interno della caserma, venendo riportato interamente alla luce tra il 1938 e il 1942 grazie ai lavori dell’archeologo Paolo Orsi.
Curiosità: una particolarità di tale monumento, unico al mondo e le cui colonne “parlano” di storia, avventure e vicissitudini, è anche per il fatto che nessun tempio greco, ad eccezione appunto del Tempio di Apollo di Siracusa, riporta iscrizioni o firme, mentre qui, sull'ultimo gradino del lato E, troviamo una scritta dedicata al dio Apollo, in cui il committente o l’architetto celebra l’eccezionale impresa.
“Kleomede fece per Apollo (il tempio), il figlio di Knidieidas, e alzò i colonnati, opere belle”.
Questa la scritta. Questa la storia. Questa una delle meraviglie di Siracusa. Questa una domenica diversa nella patria di Archimede.
Alessandra Leone