Sono state scoperte delle iscrizioni a carboncino nella cripta che è venuta alla luce nelle scorse settimane, in uno scavo a due passi da Casa Professa, nel cuore di Palermo. Nell’area del cantiere di piazza Brunaccini è riemersa la cripta della settecentesca chiesa del conservatorio della Santissima Trinità, che venne distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Scavando è stata, infatti, rinvenuta la cripta della chiesa ancora integra, con un ossario, i colatoi per l’essiccazione dei cadaveri e la scala d’accesso alla cripta.
Alcune delle iscrizioni rinvenute sono perfettamente conservate e ricoprono buona parte della cripta, riportando nomi spesso seguiti da un anno. Quelle più leggibili indicano un’epoca compresa tra la prima metà dell’Ottocento, ma secondo gli archeologi della Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo, che sono intervenuti, la cripta potrebbe essere molto più antica. Sul posto è presente l’archeologa Carla Aleo Nero, che ha dichiarato che è stato scritto un saggio di scavo all’interno della cripta a un livello più basso, scoprendo tracce di muro che potrebbero risalire anche all’epoca medievale, ma si stanno conducendo ancora i rilevamenti necessari.
La soprintendente ai Beni culturali di Palermo, Selima Giorgia Giuliano, si è detta pronta ad accogliere un progetto che punti a valorizzare l’area, portando avanti un progetto che possa anche solo renderla visibile.
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