A Ustica si trova l'Area Marina Protetta più antica d’Italia, meta del primo itinerario archeologico subacqueo realizzato da Sebastiano Tusa, dopo oltre due anni di inattività e di attesa, torna la speranza di ripartire presto con nuovi progetti di rilancio. Diverse novità interessano l'Area Marina Protetta quest'anno: l’insediamento di un nuovo direttore, pronto a far ripartire l’attività dell’AMP e un finanziamento di quasi 4 milioni di euro di fondi europei, per la risistemazione e la messa a fruizione delle principali aree costiere.
A rimettere in moto l’AMP Davide Bruno, esperto di progettazione comunitaria. Bruno, con un passaggio nella Marina Militare, ha alle spalle esperienza maturata con progetti transfrontalieri mediterranei e alle isole Egadi, a favore del settore della pesca. Adesso dovrà lavorare sodo per colmare il gap di oltre due anni nei quali l’AMP non è riuscita nemmeno a garantire le boe di attracco per i diportisti, pressoché nessuna attività di ricerca e divulgazione scientifica, né di comunicazione per i turisti.
Sul fronte del contrasto alla pandemia, per riavviare il turismo, si punta al completamento delle vaccinazioni e all’utilizzo di azioni di controllo e monitoraggio degli sbarchi. si pensa a tamponi rapidi e a tutti quegli interventi necessari per far diventare l’isola Covid-free. Un’attenzione sarà rivolta alla comunità dei pescatori, i veri custodi del mare. Insieme a loro sarà necessario avviare azioni per promuovere la sensibilizzazione e la tutela dell’habitat marino, coinvolgendoli in nuove attività. Stessa cosa dicasi per gli operatori dell’hospitality, nella scelta di nuove strategie commerciali nell’ottica di una vera destagionalizzazione. A seguire la ricerca scientifica, uno dei pilastri che ha portato all’istituzione dell’Area Marina Protetta. Sono in programma delle convenzioni con il Cretam dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia, la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università di Palermo.
Ha inoltre fatto notizia il progetto di riqualificazione delle aree costiere dell’isola, redatto dall’Agenzia per il Mezzogiorno con utilizzo di fondi Po Fers Sicilia. L’intervento prevede il recupero dell’acquario al porto di cala Santa Marina, un sistema di sentieristica con accesso per disabili, installazione di cannocchiali per avvistamento dell’avifauna e piste ciclabili. E ancora, il recupero dell’area archeologica, la risistemazione dell’edificio comunale a cala Santoro, il recupero della Torre dello Spalmatore e del perimetro esterno e la rinaturalizzazione di alcune aree costiere. Per facilitare la mobilità verde, si prevede inoltre di dotare il comune di scooters elettrici riattivando le stazioni di ricarica esistenti.
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