Nel Parco Archeologico di Segesta verrà installato un nuovo percorso pedonale per ammirare il monumentale ingresso all’agorà, rinvenuto nelle scorse settimane durante la campagna di scavi in corso. Il Parco Archeologico pensa già alla riapertura, presentando le nuove scoperte portate alla luce grazie alle ricerche condotte in convenzione con i professori Carmine Ampolo e Cecilia Parra della Scuola Normale Superiore di Pisa.
L’area dell’agorà era stata scavata alla fine del secolo scorso e l’ipotesi che quel varco fosse proprio l’ingresso che conduceva dell’acropoli era già stata avanzatain precedenza. Ma oggi gli scavi in corso hanno suffragato quanto pensato in passato, con l'aggiunta di nuove scoperte, emerse durante gli scavi che sono stati condotti nelle due acropoli: quella nord con gli edifici pubblici e il teatro e la sud, riservata alle residenze private, che verrà ampliata con la realizzazione di nuove opere che arricchiranno la visita al sito archeologico. Tra le novità anche la ristrutturazione dello Stazzo, un piccolo edificio rurale che costituisce il primo punto di accoglienza realizzato all’interno dell’area del Parco. Proprio nei locali dello Stazzo il prossimo maggio verrà inaugurata la mostra “I volti del sacro nella Segesta elima. Spazi, riti, oggetti”, prima esposizione dei reperti archeologici e dei pannelli esplicativi che narrano la storia del sito, progettata insieme all’Università di Palermo.
Tutto questo mentre proseguono i lavori di restauro al Tempio, seguiti dalla Soprintendenza di Trapani. Sono state realizzate, inoltre, due nuove aree di sosta coperte in prossimità del piazzale Porta di Valle e della fermata degli autobus, nell’area del Teatro, ed è in fase di adeguamento un edificio che si trova nel Comune di Calatafimi, affidato al Parco di Segesta perché lo utilizzi come deposito.
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