Letizia Battaglia ci ha lasciato da poco e il vuoto che la sua perdita ha creato sarà difficile da colmare.
La Battaglia è stata sicuramente una delle più grandi fotografe del nostro tempo. Nei suoi lavori il bianco e nero prepotenti e toccanti hanno raccontato la Palermo assediata dalla mafia, la mattanza che Cosa Nostra ha ordito contro poliziotti, magistrati, cittadini innocenti, nel corso di quello che è stato definito il trentennio più efferato della storia italiana. Ma anche le donne e le bambine di Palermo e del mondo, le condizioni di estrema povertà e i soprusi che ogni giorno gli ultimi della società sono tenuti a subire. Sono pochi però coloro che conoscono la biografia eccezionalmente drammatica di Letizia Battaglia, le difficoltà nella casa paterna e poi quelle nella casa del marito, la sua esistenza anticonformista raccontano in modo potente le grandi lotte delle donne nel secolo scorso per conquistare dignità e libertà.
Una vita affascinante, avventurosa, sbalorditiva direbbe qualcuno. Certamente una vita di battaglie combattute in prima linea, in una realtà professionale, quella fotografica, nella quale da sempre troneggiano importanti figure maschili. Unica donna tra fotoreporter uomini, Letizia Battaglia riesce a imporre il suo sguardo fatto di pietà e bellezza, facendo della fotografia uno strumento per cambiare il mondo. Prima della sua scomparsa, di intesa con la Battaglia e il suo staff, il regista Roberto Andò ha deciso di far diventare la sua vicenda umana e professionale un racconto televisivo che andrà in onda il 22 e 23 maggio su Rai Uno, in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone. Nel film dal titolo "Solo per passione", sfilano, inquadrati dall'obiettivo di Letizia Battaglia interpetata da Isabella Ragonese, mafiosi, povera gente, bambini, grandi personaggi della nostra storia civile e culturale, come Falcone stesso, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini.
Come ha dichiarato roberto Andò: «La sua vicenda personale racconta di una donna che si ribella al destino di figlia subordinata e di moglie oppressa e si trasforma in una combattente che, in cinquant’anni di attività, con tenacia e coraggio, grazie all’enorme talento profuso nel lavoro per il giornale L’Ora, sarà riconosciuta come una delle più grandi fotografe del mondo (non è un caso che nel 2017 il New York Times abbia inserito il suo profilo tra le undici donne più rappresentative del pianeta). Armata di empatia e di pietà, di innocenza e sensualità, attraverso le sue fotografie, Letizia Battaglia ha lottato per far sì che la Sicilia e l’Italia divenissero un paese migliore, degno di essere vissuto. Le dobbiamo essere grati tutti, e il mio film-ritratto vuole innanzitutto essere un gesto di gratitudine». Il film è una produzione Bibi Film e Rai Fiction.
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