![campisi-corrado-2025-di-fronte-alla-vita-[fronte].jpeg campisi-corrado-2025-di-fronte-alla-vita-[fronte].jpeg](https://globaluserfiles.com/media/1308_a4da1a6eb95e154b12b62ecf83b2861126af12f6.jpeg/v1/w_0,h_0/campisi-corrado-2025-di-fronte-alla-vita-[fronte].jpeg)
Con Di fronte alla vita. Racconti e riflessioni, l’autore di Avola (SR) Iano Campisi ci regala un libro che è sia uno sguardo lucido sul presente che un invito a recuperare il senso profondo della nostra umanità. Pubblicata da Guido Miano Editore Milano e accompagnata dalla prefazione del critico Floriano Romboli, questa raccolta si compone di racconti e brevi riflessioni che parlano direttamente al lettore, invitandolo a fermarsi, osservare e interrogarsi sul proprio rapporto con la natura, con gli altri e con sé stesso.
Il libro si apre con la sezione che dà il titolo all’opera, Di fronte alla vita, in cui l’autore delinea con sensibilità i temi centrali della sua narrazione: la bellezza fragile e potente del mondo naturale, la responsabilità umana nel custodirlo, ma anche la precarietà dell’esistenza, i legami familiari e il bisogno di ritrovare autenticità in un tempo sempre più dominato dalla superficialità e dall’apparenza.
L’universo naturale, diventa così il protagonista assoluto: la campagna, il vento, il profumo degli agrumi, il mare che incanta e al tempo stesso minaccia, tutto è raccontato con uno stile descrittivo capace di trasmettere emozioni, immagini, memoria. Ma l’autore non si limita a questo, ne coglie le ferite e ne denuncia gli abusi, come nell’aspra riflessione sull’inquinamento marino che emerge in alcuni passaggi del libro.
Accanto allo sguardo rivolto al mondo esterno, l’autore ci conduce anche in un viaggio interiore attraverso i rapporti familiari, la memoria delle radici e delle figure che hanno segnato la sua crescita. Ne scaturisce un’attenzione delicata ma profonda verso i legami intergenerazionali, le storie semplici ma fondamentali che plasmano il nostro carattere e la nostra visione del mondo.
Nelle pagine di Di fronte alla vita, non manca uno sguardo critico verso le derive della modernità e della tecnologia, che svuotano le relazioni e riducono l’esperienza umana a un continuo scorrere di immagini virtuali. Campisi osserva con amarezza, ma anche con lucidità, la solitudine e l’alienazione che si celano dietro l’apparente connessione digitale.
A tenere insieme racconti e riflessioni è una domanda costante sul senso dell’esistenza, sul fluire inarrestabile del tempo, sulle illusioni e le verità che ci accompagnano. Una ricerca che non pretende risposte definitive, ma che invita il lettore a riconoscere la complessità della vita e ad accettarne il mistero, come ricorda il protagonista del racconto Salvuccio, richiamando la lezione pirandelliana: «Così è, se vi pare».
©riproduzione riservata