Si inaugura martedì 25 agosto, alle ore 19.00, nella Sala G. Cavarretta del Convento del Carmine, a Marsala, la personale di pittura di Alessandro Licciardello.
Dopo aver vissuto gli ultimi anni tra New York e Milano, l’artista siciliano, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Catania, torna ad esporre in Sicilia e per la prima volta in Sicilia occidentale, a Marsala. La sua è una pittura figurativa che ha lontani echi futuristi e spazia dalla figura umana, agli animali, ai paesaggi. Sulla tela Licciardello riporta i colori, le atmosfere, i soggetti e i panorami della sua isola, ma dedica particolare attenzione anche alle avanguardie, ispirandosi all’Espressionismo tedesco e al Primitivismo di Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde e Karl Schmidt-Rottluff. Non a caso, alcune delle opere in esposizione esprimono la critica all’ipocrisia della società borghese, così come riflessioni sulla solitudine dell’uomo e sulla sua alienazione.
La mostra, intitolata Il gatto e la volpe, presenta l’ultima produzione dell’artista catanese: sarà il tema della giustizia e degli abusi di potere il fil rouge del percorso itinerante. «Il gatto e la volpe - afferma Licciardello - sono entrati a far parte della memoria collettiva grazie al celebre romanzo di Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. “Il gatto e la volpe”, come molti ricorderanno, è anche il titolo di una famosa canzone di Edoardo Bennato, cantautore che apprezzo molto per i suoi testi sarcastici e di protesta. Così come nel romanzo di Collodi i due personaggi sopravvivono grazie all’elemosina ma soprattutto per mezzo degli inganni e dei raggiri di cui Pinocchio è la principale vittima, nella canzone di Bennato i due personaggi sono agenti discografici che ammaliano con false promesse gli aspiranti artisti. Nell'immaginario collettivo, quindi, il gatto e la volpe sono divenuti per antonomasia gli imbroglioni e i falsi amici. In questo particolare momento storico sentivo di ritrarre i gatti e le volpi che hanno attraversato questo anno così travagliato. Un dipinto a cui tengo molto - continua l’artista catanese - è proprio “La condanna” che riproporrà il rapporto tra il gatto e la volpe e Pinocchio, ricalcando alcuni comportamenti di giudici e avvocati nei confronti di un Pinocchio-cittadino qualunque».
Licciardello ritrae un Pinocchio frastornato e deluso che subisce, senza comprenderne le ragioni, le conseguenze di una giustizia amministrata in maniera disumana e arrogante. Oltre ai personaggi fiabeschi, non mancheranno i ritratti: l’artista dipinge volti umili, spigolosi e ribelli.
Pur nella loro diversità, i ritratti presenti racchiudono una condizione comune: l’emarginazione. «In questa mostra – sottolinea l’artista - ho voluto rappresentare anche la debolezza dell’essere umano e le storture di alcuni suoi comportamenti, ritraendo i sette vizi capitali, uno per ciascuna tela: superbia, ira, lussuria, gola, invidia, avarizia, accidia».
La mostra, patrocinata dal Comune di Marsala, si concluderà il 30 agosto, con il finissage “L’arte racconta il diritto” di Orazio Melita, collezionista d’arte e coordinatore della Scuola Nazionale di Procedura A.U.G.E. (Associazione Ufficiali Giudiziari in Europa).
L’ingresso è libero, nel rispetto delle norme Anti-Covid.
Orari della mostra:
martedì: 19-21
mercoledì/domenica: 10-13 e 19-21.
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